mercoledì 20 giugno 2007

Mare, mare, ma che voglia di arrivare!

Domenica sono andato al mare. Il mio colorito non ne ha risentito. La mia pelle sì.
In tanti hanno avuto la mia, tra l'altro non originalissima, stessa idea. E come me sono venuti con la macchina . Con l'aria condizionata. Finestrini chiusi. Occhiali da sole ed asciugamano. E come me sono arrivati a mezzogiorno (lo so ho sbagliato...).
Sul lungomare in direzione Rio Martino, un serpentone di lamiera scivolava lentissimo tra lo smog, i clacson, i riflessi dei parabrezza ed i motorini truccati che spernacchiando fanno zigzag guidati da coattelli con occhialoni e berretti, sotto i caschi graffitati e slacciati. E' la sagra dell'infradito. Del tatuaggio col significato insignificante, della Smart parcheggiata per traverso sulla duna; la fiera del logo Dolce&Gabbana dappertutto, sui berretti, sugli asciugamani, sui ciondoli, sugli slip bianchi da bagno messo proprio lì dove casca l'occhio delle giovani donne. E' una rassegna di cose che fanno ridere. Ma che fanno tristezza, perchè sembra non essere possibile la presenza di altri modelli di comportamento. Non è facile, ad esempio, per un adolescente di questa città, decidere di usare una bici per andare in spiaggia. Primo perchè a conti fatti, sarebbe come fumarsi tre pacchetti di Lucky Strike, e secondo perchè per una cosa del genere sarebbe tagliato fuori, calerebbe il suo indice di popolarità. Sarebbe sempre l'ultimo ad arrivare ed il primo ad andare via. Sarebbe sempre sudato. E poi in bici si fa fatica... risultato: la pista ciclabile verso il mare è sempre piena, ma di famiglie, di trentenni e di anzianotti. Di giovanotti neanche l'ombra. Peccato.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Venerdì 22 giugno ore 13.10 circa, Latina. Sono sulla mia bicicletta (non sono più una giovincella, mi avvicino ai 33), felice di tornare a casa perché di lì a poco partirò per Empoli insieme a Rossella, Monica, Darietto (di zia!) e il principino Edoardo. Andiamo a trovare Corinna che ha deciso di trasferirsi nella ridente cittadina Toscana… per un bel po’...Andiamo a trovare la nostra AMICA, colei che ha condiviso con noi soltanto gli ultimi 20 ANNI. Colei che ha saputo accettare e condividere i nostri limiti, le nostre insicurezze, le nostre fragilità, ma anche valorizzare e rafforzare il nostro entusiasmo, la nostra gioia di vivere, la nostra curiosità. Colei che ci ha sostenute nei momenti dolorosi, nei momenti di rabbia, in quelli di delusione e che ha amplificato quelli di gioia, di serenità. Finalmente noi quattro, di nuovo insieme SOLO noi quattro. Questo non voleva essere un post sull'amicizia, ma forse proprio trascinata dalle emozioni del viaggio che mi aspettava, mi sono scoperta innamorata della mia città. Pedalo lungo la strada che costeggia le poste centrali, per poi passare davanti a Turi e proseguire lentamente lungo Corso della Repubblica. La città, la mia città, è deserta. Sembra un tranquillo giorno d'agosto quando tutti sono in ferie, mentre i pochi rimasti in città stanno rintanati nelle loro case al fresco dei loro condizionatori. Solo le mie ruote che accarezzano l’asfalto bollente; solo io nell’immobilità di un giorno afoso. E penso che le mie radici sono qui. E penso che, comunque, difficilmente riuscirei a lasciare questa città. Perché è qui che sono nata, perché è questa città che mi ha reso quella che sono. Perché è qui che ci sono i miei amici, la mia linfa vitale.

Anonimo ha detto...

anche se non ne sei del tutto consapevole ci sono cose che diventano parte di te...diventano parte di te gli amici, vicini o lontani, con cui ti ritrovi a chiaccherare amabilmente, a ridere, a scambiare sms,... diventano parte di te alcune abitudini di questa città che vive di mode e tendenze,... diventa parte di te il sole e il mare che raggiungi in poco tempo camminando, correndo, pattinando o biciclettando...diventa parte di te anche una canzone che parla di mare e motorini truccati...

Anonimo ha detto...

Interesting to know.