mercoledì 23 maggio 2007

Caro amico ti scrivo...

Questo post è per i miei amici un invito a lasciare contributi liberi e spontanei.
Un invito che vorrei rivolgere in particolare a Giampiero, architetto come me, e attento osservatore dei dettagli; a Ciro e Fabio che questa città l'hanno lasciata e la ritrovano alle feste comandate; a Fabio "the Carpaman" voce ed autore dei Verrospia che canta di ribellione e riflessione; ad Eugenio fotografo d'altri tempi che spero vorrà dedicarci qualche "Latina come la vedo io"; a Stefano che pensa globalmente ed agisce localmente; a Valeriano, giornalista disincantato; e poi a Marcello, che so capace di raccontare le cose con la semplice efficacia di metafore pazzesche; a Rossella, che sa vedere le cose con gli occhi di suo figlio e sa affrontarle con la determinazione che è solo sua; a Loretta che mi correggerà gli errori di ortografia; a Giovanni che qui metterà le sue idee politiche per iscritto una volta per tutte; e poi a Sabrina, Andrea, Giancarlo, Eleonora, ed a tutti quelli che non ho nominato ma che aspetto con curiosità. Ed in paricolare alla persona che amo, che con ironia ed intelligenza sa dire e sa scrivere, e con dolce fermezza sa farmi innamorare ogni giorno.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Presente!!!
Anche se il mio punto di vista su questo bel blog l'ho già espresso nella discussione precedente di presentazione, una cosa la vorrei aggiungere. Il mio contributo libero e spontaneo, come dice il Marcotò. E' vero che penso globalmente per agire localmente (ti ringrazio per la citazione). Ma dietro a questo bello slogan c'è anche qualcosa di più...e senza per forza di cose dover pensare a chissà quale grande questione mondiale da affrontare. Credo che la frase possa essere letta anche in chiave più intimistica, e cioè pensare sì in grande, ma anche non perdere mai di vista le piccole cose, quelle che nel quotidiano ci rendono piena e "ricca" la vita. Dagli affetti, alle amicizie, ai piccoli gesti ai quali diamo spesso poca importanza e ai quali invece dovremmo cercare di prestare più acolto ed attenzione.

Anonimo ha detto...

... la verità è che noi facciamo parte di questa "città del nord", facciamo parte di una piccola oasi o di un mondo sommerso, facciamo parte di qualcosa che è cresciuto con noi e vorremmo cambiasse con noi.
Abbiamo visto questa città come la città imposta, la città della nostra famiglia e dei nostri amici,poi è diventata una città troppo piccola e dal percorso troppo ben definito...infine l'abbiamo scelta come la nostra città, l'abbiamo criticamente accettata, l'abbiamo vissuta con spirito realistico ma fiducioso. Ancora oggi continuiamo a viverla perchè è la città dei nostri affetti e dei nostri amici e sarà la città della nostra famiglia!