mercoledì 4 luglio 2007

Raccontare Latina

Ho riletto il commento lasciato da zia Lilly al post "Mare, Mare...", e pensavo che per sentire questa città parte di se stessi è proprio necessario fermarsi e cambiare il punto di vista. Non in senso figurato. Per esempio Latina non è città che si possa vedere dall'alto, come si fa con Roma guardandola dal Gianicolo, ma certo non è solo questo. Distaccarsi per guardare la città come uno straniero non è cosa facile. Forse bisogna andare via per tanto tempo e poi tornare per leggere veramente le parole nascoste tra i palazzi e sotto le strade di questa città. Gli odori, i colori ed i suoni che sentiamo ogni giorno, sono quelli che potrei trovare in qualsiasi altro posto del mondo, oppure sono nostri, solo nostri?
Tra chi legge abitualmente questo blog, c'è qualche persona che viene da lontano. Ed è arrivata qui "da grande", perciò quegli odori, quei colori e quei suoni, devono essere sembrati proprio strani e nuovi. Vorrei chiedere a quella persona di raccontarci la sua Latina. Quali sensazioni ha provato quando ha capito che sarebbe diventata la sua città. E se è diventata la sua città.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Prima di tutto un doveroso ringraziamento a Marco per la pubblicazione dell'articolo uscito in mio favore sulla rivista on-line Parvapolis.
Poi, agganciandomi alle motivazione espresse nel predetto articolo su un mio ritorno a Latina, volevo riportare un mio pensiero sull'argomento inerente alla città stessa e nello specifico vorrei rispondere alla domanda di Marco "...Forse bisogna andare via per tanto tempo e poi tornare per leggere veramente le parole nascoste tra i palazzi e sotto le strade di questa città. Gli odori, i colori ed i suoni che sentiamo ogni giorno, sono quelli che potrei trovare in qualsiasi altro posto del mondo, oppure sono nostri, solo nostri?"
Da 4 anni la mattina lavoro a Priverno presso un ufficio pubblico con tanto di rientro, i restanti pomeriggi li passo ad insegnare attività motoria presso la città di Aprilia....in pratica per me Latina è (purtroppo) da qualche anno solamente una città presso la quale dormire. Nonostante le soddisfazioni in ambito lavorativo però, mi sono sentito sempre privo di "qualcosa", ovverò della mia città: dei ritmi della mia città, delle "mode" della mia città, di quelle facce e quei luoghi che rappresentano la mia città, ma soprattutto di quel qualcosa di astratto e difficilmente spiegabile che mi accompagnava durante i seppur brevi viaggi, e che mi faceva sentire in ogni caso "appartenere" a questa città.
Questo sentirmi privo di qualcosa mi ha portato a prendere la decisione (almeno per quanto riguarda il lavorare in palestra) di tornare a Latina, e non nascondo una certa emozione nell'aver fatto questa scelta e soprattutto nel sentirmi dire da molte persone: "allora sei ritornato?"; mi piace pensare che anche a loro sono mancato, proprio come loro sono mancati a me, mi piace ritornere a far parte di quei ritmi, di quelle mode, di quei suoni, quegli odori e di quelle "facce" che fanno parte della mia città...mi piace pensare che sono ritornato a casa!!